Ci sono pochi dubbi sul fatto che
l’intelligenza artificiale sia oggi uno degli argomenti che più
interessano – in vari modi – l’industria cinematografica, in
particolare quella statunitense. Solo negli ultimi anni sono stati
portati al cinema o in piattaforma numerosi film che ragionano su
questa nuova presenza da più punti di vista, ora benevoli ora
ricchi di sospetto. In generale, però, ogni film che ha l’AI come
primario argomento, parla in realtà di noi umani e di ciò che ci
rende così attratti da questa nuova entità. Ne è un esempio anche
Companion, il film diretto dall’esordiente
Cregger, distintosi come regista di
Barbarian.
In questo caso, si parla di
intelligenza artificiale utilizzata a scopi relazionali, per
sopperire a incapacità dell’essere umano di stabilire contatti
reali con le persone accanto a sé. Ma si parla anche di avidità, di
egoismo, di manipolazione, ovvero – come anticipato – di noi umani,
facendo esperienza di tutto ciò proprio attraverso lo sguardo
ingenuo di Iris, una ragazza-robot programmata per
non mentire ed essere completamente devota all’umano a cui viene
abbinata. Nulla di nuovo né di non già trattato, come si può
intuire, ma con quel pizzico di buon intrattenimento che regge il
tutto.
La trama di Companion
Protagonista del film è dunque
Iris (Sophie Thatcher, vista
in The
Boogeyman e Yellowjackets),
che insieme al suo
compagno Josh (Jack
Quaid, visto in The Boys)
si appresta a trascorre qualche giorno nella più completa
tranquillità in una casa immersa nei boschi, proprietà di amici di
lui. L’atmosfera è pacifica e il relax sembra assicurato. Ma
naturalmente le cose non sono come sembrano e il tutto prenderà una
piega inaspettata, che tra sangue e tradimenti porterà Iris a
scoprire alcune incredibili verità su di sé e su chi la
circonda.
Un segreto di Pulcinella
C’è un problema a monte con
Companion. Quando si intraprende la visione del
film, ci si accorge di come sia stato concepito per far sì che la
prima mezz’ora faccia rimanere lo spettatore in un territorio
d’ambiguita e incertezza rispetto a quelli che potrebbero essere
gli sviluppi successivi. Si entra così in contatto con la storia
d’amore tra Iris e Josh, al loro soggiorno in una casa sperduta nel
bosco proprietà di amici e al loro essere lì per trascorrere
giornate all’insegna del relax e del divertimento. Una classica
premessa da “film horror”, che in più momenti lancia segnali sul
fatto che c’è qualcosa che non torna.
Il problema, come si diceva, è che
chi ha avuto la cattiva idea di vedere il trailer del film è già a
conoscenza di quello che dovrebbe essere il mistero principale del
film, ovvero la natura di Iris. Ecco allora che, in questo caso,
tutte le battute che in questa prima mezz’ora sentiamo fare,…