Non saranno pochi i nodi che il nuovo presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli dovrà affrontare non appena sarà nuovamente a Milano dopo la trasferta in Arabia Saudita per la Supercoppa italiana.
Il primo sarà quello legato al rinnovo delle altre cariche apicali della Lega e nello specifico dell’amministratore delegato. L’assemblea si svolgerà venerdì 10 gennaio e da quanto trapela l’attuale ad Luigi De Siervo pare veleggiare verso una conferma, visto che secondo numerosi club sarebbe un azzardo cambiare entrambi i vertici della Lega contemporaneamente in un momento così delicato per il calcio italiano e internazionale.
Una volta superato questo passaggio, Simonelli dovrà poi lavorare per concretizzare quelle linee guida per le quali l’ex commercialista di Silvio Berlusconi, nonché persona vicina al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha avuto la fiducia di 14 società su 20 il 20 dicembre scorso diventando il numero uno del
- in primo luogo servirà un lavoro politico, visto che la priorità è un maggiore riconoscimento dal Governo del ruolo del calcio. E i temi sono molti: si va dalla questione stadi a quelli fiscali passando per le scommesse e anche la pirateria audiovisiva;
- In seconda istanza si dovranno gettare le basi per la prossima asta per i diritti tv del campionato, considerando che l’attuale accordo con DAZN e Sky scadrà al termine della stagione 2028/29.
Nel contempo Simonelli dovrà guidare una base di associati che molto probabilmente muterà molto di qui alla scadenza del mandato. E non solo per la normale dinamica tra promozioni e retrocessioni, ma perché se c’è una cosa su cui si è certi nella stanza di comando del calcio italiano è che un numero crescente di proprietari sta cercando soci che li possano affiancare nell’azionariato (e soprattutto nelle spese), se non cedere la società per intero.
I club di Serie A tra famiglie e investitori
Entrando nello specifico, lo scorso editoriale si è concentrato sulle sfide economiche delle tre grandi storiche del nostro calcio, Inter, Juventus e Milan, mostrando come in casa bianconera esista, seppur in linea teorica, il pericolo di un nuovo aumento di capitale al termine di questa stagione. Nel contempo a Milano, i proprietari statunitensi di nerazzurri e rossoneri hanno come stella polare della loro gestione economica la costruzione del nuovo stadio, visto che il nuovo impianto è considerato il mezzo migliore per poter uscire nel medio termine dall’investimento con un lauto guadagno. Nello steso tempo però sia Oaktree sia Redbird non disdegnano di tenere lo sguardo aperto verso possibili nuovi soci provenienti dall’estero.
Allargando invece l’orizzonte alle altre squadre, non si può non notare come per la metà dei club di Serie A un…