É il personaggio del momento, corteggiato da Torino e promosso in Serie A con il
LA DIFFICOLTA’ MAGGIORE – «Certe delusioni, tipo quella dell’ultima giornata quando lo Spezia ci ha sconfitto in rimonta ed è sfumata la promozione diretta. E’ stato un cammino difficile, penso che si siano viste anche le qualità morali e umane del gruppo. Il Venezia era secondo alla fine del girone di andata: ho detto alla squadra che in quel momento ci si doveva prendere delle responsabilità. Ed è scattato qualcosa, i successi parlano da soli, ma dietro c’è un lavoro di gente cosiddetta invisibile come lo staff. Per esempio: siamo stati la squadra col minor numero di infortuni in tutta la B, nelle 38 giornate più i playoff».
IL MODELLO DI ALLENATORE – «Direi che da parte mia c’è molta curiosità, ognuno si caratterizza per qualcosa. Non bisogna mai uscire dalla propria idea di calcio. Ho affrontato due volte Xabi Alonso in amichevole: quest’anno è stato davvero stratosferico col Bayer Leverkusen».